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Iniziativa

Geotechnical and Environmental Engineering Group S.r.l.

Referente attività: Miliziano Salvatore

Area di intervento: INNOVAZIONE E IMPRENDITORIALITÀ ACCADEMICA

Durata dell’iniziativa: 2018

Luoghi di svolgimento: Sapienza - DISG

Start Up Geotechnical and Environmental Engineering Group S.r.l.

GEEG nasce per riunire competenze presenti all’interno dell’Università per sviluppare attività di ricerca nell’ambito dello scavo meccanizzato. I 7 soci, di cui 2 professori, 4 assegnisti e 1 tecnico di laboratorio provengono da Sapienza, oltre a 4 ingegneri di formazione Sapienza. Tra essi, sono annoverati il Prof. Salvatore Miliziano e il Dr. Diego Sebastiani del DISG, il Prof. Di Palma, il Dr. Giorgio Vilardi, la Dr. Irene Bavasso del DICMA e Anita Di Giulio del CNR di Roma. Stekeholder esterni: Le imprese e le società coinvolte nella progettazione e realizzazione di gallerie tramite l’utilizzo di tecnologia TBM; le società del settore chimico produttrici di agenti utilizzati nelle opere di ingegneria; enti di ricerca nazionali e internazionali interessati a collaborare per le sperimentazioni; pubbliche amministrazioni nell’adempimento del loro ruolo di controllo della buona esecuzione dei lavori e del rispetto delle normative sul tema dell’impatto ambientale.

Salvatore Miliziano, Socio e Fondatore, PA, salvatore.miliziano@uniroma1.it

Attività di mercato

La fondazione di GEEG si è collocata in un momento di grande espansione per l’impiego degli agenti condizionanti nello scavo meccanizzato. Questo, considerata la crescente attenzione verso il controllo dell’impatto ambientale delle opere di ingegneria, ha generato un mercato da esplorare nelle sue diverse declinazioni. In Italia, vengono cementificati 7 metri quadrati di suolo al secondo con significative ricadute sull’ambiente e sul clima, come riportato dall’ISPRA nel rapporto sul consumo di suolo nazionale del 2016; questa emergenza è stata oggetto di numerosi incontri tra le istituzioni e i professionisti del settore per giungere a soluzioni condivise. Soluzioni che necessariamente contemplano un maggiore impiego del sottosuolo. Le possibilità tecnologiche offerte dallo scavo meccanizzato, e da tutte le tecnologie a esso connesse, aprono la strada a progetti più sfidanti che danno nuove prospettive al mondo delle gallerie, sebbene sia uno dei più antichi dell’ingegneria civile. Le gallerie sono sempre più spesso opere di alta ingegneria, e le società che non si evolvono rispetto ai metodi di scavo superati non hanno molte possibilità di sopravvivere sul mercato. Le frese utilizzate per la realizzazione di gallerie con tecnologia EPB che richiedono l’uso di agenti chimici da iniettare nel terreno durante lo scavo permettono la riduzione dei cedimenti in superficie, delle venute d’acqua in galleria e dell’usura degli utensili, e saranno infatti quelle impiegate nei prossimi anni per la costruzione di diverse metropolitane e, più in generale, di gallerie stradali, ferroviarie e idrauliche. Anche la tematica del riutilizzo del terreno scavato, prima considerato un rifiuto, è stata affrontata nell’ultimo decennio in modo del tutto innovativo, come è stato fatto ad esempio per la riserva naturale Wallasea Island (UK), messa in sicurezza con il terreno trattato risultante dallo scavo delle gallerie nel progetto Crossrail di Londra. Il carattere fortemente innovativo dell’attività di GEEG risiede nell’approccio integrato, unico nel panorama italiano, che coniuga gli aspetti geotecnici, fisici, chimici e biologici dello scavo meccanizzato di gallerie. Le procedure sperimentali e i protocolli di prova di cui la start up può avvalersi sono stati messi a punto in anni di attività, raggiungendo un elevato valore grazie alla collaborazione con professionisti del settore impegnati da anni anche all’estero nello scavo di gallerie e nel trattamento dei terreni; inoltre, le sperimentazioni già condotte dal gruppo di lavoro hanno suggerito modifiche e migliorie che sono state progressivamente implementate ottenendo apparecchiature all’avanguardia, metodologie originali per l’organizzazione e l’interpretazione dei risultati, e protocolli sperimentali innovativi, oggi presenti in un’unica struttura di enti pubblici e private società. Sotto questo aspetto GEEG rappresenta un unicum. Ciò premesso, GEEG si è posta l’obiettivo di apportare un forte sviluppo allo studio del condizionamento e alla gestione delle terre e rocce da scavo per lo scavo meccanizzato di gallerie. Oggi, GEEG è coinvolta nei più rilevanti progetti di ingegneria in Italia, tra questi, la nuova linea ferroviaria alta velocità Napoli-Bari e Salerno-Reggio Calabria, il passante ferroviario di Firenze, i progetti ferroviari Palermo-Messina-Catania e in altri progetti di grande rilevanza. Nel fisiologico percorso di crescita, GEEG è stata anche coinvolta all’estero in progetti di gallerie tra i quali: Santiago del Cile, Lima, Auckland, Oslo e Vancouver, oltre all'impianto di Snowy2 in Australia, centrale idroelettrica di produzione e pompaggio.

Per le Attività di GEEG, si propongono di seguito i seguenti indicatori di output: - numero di protocolli sperimentali sviluppati nell’ambito dello scavo di gallerie e di grandi opere in sotterraneo; - numero di progetti di gallerie realizzate mediante TBM-EPB in Italia in cui GEEG è stata coinvolta,; - numero di progetti di gallerie realizzate mediante TBM-EPB all’estero in cui GEEG è stata coinvolta; - quantità di terre e rocce da scavo prodotte nell’ambito dei progetti in cui GEEG è stata incaricata di studiare il condizionamento e la gestione delle terre e rocce da scavo: ad oggi approssimativamente pari a 22 milioni di metri cubi; - sviluppo lineare delle gallerie da scavare nell’ambito dei progetti in cui GEEG è stata incaricata di studiare il condizionamento: ad oggi approssimativamente 320 km.

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